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10 Cose da Fare a Filottrano

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10 Cose da Fare a Filottrano

10 Cose da Fare a Filottrano

Filottrano è un borgo che sorprende per la sua storia millenaria, il fascino delle sue stradine e l’autenticità delle sue tradizioni. Passeggiando tra le mura medievali, visitando i suoi musei e immergendoti nei sapori locali, potrai vivere un’esperienza unica tra passato e presente. Dalle rievocazioni storiche ai panorami mozzafiato, dalle eccellenze sartoriali alla cucina tipica, ecco 10 cose da fare a Filottrano per scoprire tutta la sua bellezza e autenticità.

Maggiori Informazioni

Filottrano  può considerarsi uno dei maggiori poli industriali dell’abbigliamento. Le prime attività nel settore dell’industria tessile risalgono agli anni ’50 quando l’economia locale era  ancora legata all’agricoltura.

Il Made in Filottrano ora è sinonimo di sartoria di alta qualità, con attenzione ai dettagli, ben rappresentato dalle numerose aziende che producono sia in proprio, che conto terzi per le grandi firme .

L’arte sartoriale filottranese rappresenta un punto di riferimento nazionale ed internazionale. A  Filottrano sono numerosi gli spacci aziendali dove poter effettuare acquisti di qualità, soprattutto per capi maschili

Arte e tradizione a Filottrano – Città della Sartoria

Storia Incontri Tradizioni

Piazza Mazzini, conosciuta anche come "metà corso", poiché divide in due parti quasi simmetriche il lungo e raffinato Corso del Popolo. Questa via venne creata alla fine dell’Ottocento, demolendo l’antica Porta Romana, con l’obiettivo di unire il nucleo medievale del paese con l’area settecentesca. Un tempo, un grande arco collegava i due imponenti palazzi in mattoni rossi che si fronteggiano ancora oggi: quello che ospita il Bar Wally e il suo gemello dall’altro lato della strada.

La piazza è impreziosita da un elegante loggiato, dal quale si può godere di un panorama spettacolare che spazia dal Monte Conero fino a Macerata, Recanati e Loreto. Al centro si erge la statua in bronzo di Ottrano, il longobardo da cui, secondo alcune teorie, deriva il nome della città Mons Filiorum Ottrani.

Accanto al loggiato si trova un piccolo arco, Porta Nuova (nota anche come Porticella), affiancato da un’elegante scalinata che conduce alla parte più antica del borgo.

Proprio accanto alla scalinata sorge la Chiesa degli Angeli, oggi sconsacrata. Per anni ha ospitato un suggestivo presepe artistico in cartapesta, talmente grande da poterci camminare all’interno. Purtroppo, a seguito del terremoto del 2016, il presepe è stato rimosso.

Osservando con attenzione la facciata e la parete laterale della chiesa lungo la scalinata, si possono ancora notare i segni delle granate esplose durante la Battaglia di Filottrano nel 1944. Questo scontro, cruciale per la liberazione del paese, aprì la strada alla successiva liberazione di Ancona. Uno dei colpi più evidenti è visibile nell’angolo della chiesa, proprio all’inizio della scalinata.

Salendo, soffermatevi su un particolare interessante: all’angolo di via Leopardi, troverete un cippo commemorativo. Da questo punto, se osservate bene, è possibile scorgere ben cinque chiese nei dintorni: provate a individuarle tutte! Inoltre, proprio di fronte al cippo, sullo stipite di un edificio, noterete un piccolo paracadute disegnato: un simbolo lasciato dai paracadutisti della Nembo, protagonisti della Battaglia di Filottrano.

bronzo di Ottrano.
Filottrano, piazza Mazzini

Tra vicoli, storia e panorami: scopri l’anima autentica di Filottrano.

La  passeggiata per il centro storico ci consente la scoperta della mura  trecentesche, ben conservate,  dei  vicoli  e dei suoi antichi palazzi.

Arrivati al Largo Bramante è possibile affacciarsi e ammirare un bel panorama: le colline, il monte Conero e il mare.

La passeggiata nel centro storico è una delle attività assolutamente da non perdere durante un soggiorno nel borgo.

Ricordiamo che nel periodo natalizio Filottrano diventa una “Città Presepe”. Rievocazioni e scene della natività sono collocate in punti caratteristici del centro storico.

Salendo fino a piazza Cavour, il punto più alto della città,  si può ammirare l’elegante Palazzo Comunale in stile bramantesco del XVI secolo.

Spicca  con la sua bella torre civica. All’interno si può ammirare una grande scalinata.

Curiosità: Anticamente, nel palazzo, era alloggiato un teatro, demolito nel 1934.

un viaggio tra storia, fede e architettura

Scendendo da piazza Cavour , superando piazza  IX Luglio,si arriva a  un’altra porta, Porta Marina, che conduce alla Pieve della città, la chiesa di Santa Maria Assunta.
La chiesa custodisce la tomba dell’esploratore Giacomo Costantino Beltrami.

La Pieve di Filottrano è stata riedificata nel 1679 (sul lato del campanile che dà sulla strada è possibile vedere un mattone recante la data) sulla chiesetta gotica del trecento divenuta troppo piccola e pericolante, l’edificio attuale presenta un’unica navata che nella metà si allarga ad ellisse donando un senso di grandezza e spaziosità all’interno.

Decorata finemente in stile barocco presenta interessanti stucchi e numerose tele. L’altare maggiore ospita una Madonna Assisa al cielo sorretta da soffici e candide nuvole bianche insieme a Gesù Bambino e i santi Pietro, Lucia, e, probabilmente, Caterina d’Alessandria. Il primo altare di sinistra invece presenta una pregevole affresco del XV secolo, derivante dalla precedente costruzione, raffigurante, in un ovale, la Madonna che allatta il bambino. L’affresco è contenuto in una colonna da cui il nome dell’opera: “Madonna della Colonna”.

Nella sagrestia è possibile notare altre interessanti opere tra cui un’efferata Decollazione di S. Giovanni Battista, e un delicata e suggestiva Natività. In fondo alla chiesa si trovano alcune lapidi di illustri filottranesi tra cui l’esploratore Giacomo Costantino Beltrami, lo scopritore del sorgenti del Missisippi.

Ritornando in Piazza Mazzini e raggiungendo via s. Cristoforo, si  giunge alla Chiesa di San Cristoforo, la più antica delle chiese della città.(anno 1000) Custodisce preziosi ed eleganti affreschi recentemente restaurati.

Alla scoperta della storia e delle tradizioni: un viaggio nei Musei

Gli appassionati di storia e musei curiosi non possono perdersi una visita ai musei cittadini. Ecco quelli che vi consigliamo:

Museo del Biroccio

  •  Alla fine di via Leopardi si trova il museo del Biroccio, il tradizionale carro agricolo marchigiano, le cui origini sono più antiche del carretto siciliano. Il Museo è ospitato nelle vecchie stanze di Palazzo Beltrami che erano adibite alla servitù. Il museo racconta la storia del  carro agricolo, le sue decorazioni e un po’ la vita contadina che ha caratterizzato questa regione. A differenza dei carri delle altre regioni quello marchigiano veniva decorato in maniera vistosa, molto colorato e con una differenziazione di colori tra una provincia e l’altra. All’interno del Museo potete trovare diversi birocci perfettamente conservati . Il biroccio veniva usato in tante occasioni anche nei giorni di festa, in queste occasioni anche  la coppia dei buoi  veniva adornata  festa e colorati pon pon rossi venivano applicati sulle corna.
  • Al piano superiore un altro bellissimo museo, ora in restauro, dedicato all’esploratore Costantino Beltrami che scopri le sorgenti del Mississippi.

Museo memorial battaglia di Filottrano  si trova all’interno di Palazzo Accorretti. 

  • Il Museo dedicato alla Battaglia di Filottrano,  ricco di interessanti reperti originali e  documenti dell’epoca. Una mostra permanente di cimeli della Seconda Guerra Mondiale e Memorial della battaglia di Filottrano. Aperto tutti i sabati mattina dalle 10 alle 12.30, ingresso gratuito. Per infoGiovanni Santarelli – curatore- , tel. 071 7222576 / 349 2663282

Infine nella città della Sartoria non poteva mancare il particolarissimo Museo della macchina da cucire: nato dalla collezione privata di macchine di epoche diverse, provenienti da tutto il mondo. Il museo si trova nel centro storico di Filottrano.

Cusanino, Giovanni Carestini;

  • un soprano e poi contralto, molto stimato nel 1700. Personaggio illustre del nostro paese. Nato a Filottrano, si è esibito nei migliori teatri europei, era  famosissimo all’epoca. Qui a Filottrano dal 24 al 31 Agosto si svolgerà il Festival ” Sulle orme del Cusanino”con concerti di musica barocca ogni sera.

Giacomo Costantino Beltrami

  •  è nato a Bergamo, ma filottranese d’adozione. Magistrato, viaggiatore, studioso e scopritore delle sorgenti del Mississippi. Stabilì buoni rapporti con le popolazioni Sioux riportando numerosi cimeli custoditi a Filottrano.
  • Tra questi oggetti, unici al mondo, si può trovare un tamburo da medicina appartenuto ad uno stregone. Questo tamburo, decorato sulle due facce con una figura di demone ed un disco solare, è stato considerato talmente particolare da essere scelto come simbolo per le olimpiadi invernali di Calgary in Canada nel 1988

storia, sfide e tradizione in un viaggio nel Medioevo

La Contesa dello Stivale è una corsa a staffetta in costume tra i rappresentanti delle contrade. Tutti filottranesi in numero di 6 e preferibilmente contradaioli. Gareggiano col costume della contrada, pantaloncini e scarpe idonee alla corsa e portano una torcia fatta da stracci pece e cera che deve rimanere accesa lungo l’intero percorso.

La Contrada vincitrice della staffetta ha l’onore di dar fuoco al fantoccio di paglia che rappresenta l’ignoto cavaliere osimano che si fece sfilare lo stivale fuggendo e di conservare per un anno intero lo stemma dello Stivale, come simbolo di vittoria sulle altre Contrade.

Sapori autentici della tradizione: dai piatti contadini al celebre ragù d’oca.

Tanti sono i piatti tipici di origine contadina che si possono gustare a Filottrano. Dai vincisgrassi ai piatti a base di oca come le tagliatelle al ragù d’oca o il coniglio in porchetta.

Infine è sempre piacere gustare una crescia sfogliata accompagnata dal caratteristico salume splamabile, il ciavuscolo.

 

eleganza nobiliare e fascino senza tempo

Un’ incantevole villa settecentesca, di proprietà privata, che custodisce spazi di grande prestigio, elementi architettonici e di decoro che richiamano la linearità e l’essenzialità del neoclassicismo. Location di film storici come la storia del giovane Leopardi ne “il giovane favoloso”

La villa è situata sulla strada che conduce da San Biagio a Filottrano, al centro di una vasta proprietà.
Nacque agli inizi del Settecento come residenza di campagna dei marchesi Accoretti, anche se la configurazione attuale rispecchia piuttosto le trasformazioni del secolo successivo, quando la proprietà passò alla famiglia Carradori.
Caratteristica dell’impianto scenico della villa, presente nelle decorazioni, nel teatro di verzura e nell’intero parco, è il tema del gioco, che giustifica il nome originale di Casino di Delizie.
Dopo un periodo di forte abbandono, la villa è stata riportata ad uno stato di splendore in tempi recenti.
Si accede al parco della villa attraverso un cancello situato tra l’abitazione del custode e un secondo edificio adibito in passato all’allevamento dei bachi da seta. Alla sinistra dell’ingresso si trova uno spazio verde che rappresentava uno dei teatri di verzura più importanti della regione. Giulia Bonarelli Modena lo descrisse con toni entusiastici, parlando dei cipressi tagliati a cono mozzo, che circondavano la platea, disposti in ordine crescente simmetrico e culminanti al centro in un cipresso solitario che si ergeva in tutta la sua altezza.
Sebbene la composizione non rispecchi più fedelmente quella descritta dalla Bonarelli Modena, il parco e i cipressi sono ancora presenti.
Il resto del parco, tutto ideato per il piacere degli ospiti, si articola in puro stile arcadico nei terrazzi di giardini all’italiana, nelle piscine, nei percorsi ludici tra giochi meccanici, selva di caccia con torri di appostamento, serre e boschetti adorni di chioschi, panchine e busti di pietra.

[Fonte Let's MARCHE 25/03/2025]