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Palazzo Comunale

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Cultura Arte e Cultura

Palazzo Comunale

Edificio in stile rinascimentale eretto a partire dal XVI secolo. La facciata venne compiuta nel XIX secolo. Affaccia la sua possente mole quadrata sulla centrale piazza Cavour, il punto più alto della città.
Palazzo Comunale

Dettagli

VIA Roma 6
071722781
Aperto

Storia e descrizione

Gli statuti comunali risalgono al 1530, e da quel momento venne eretto il Palazzo del Comune in stile rinascimentale-bramantesco. L’affianca la sua bella torre civica, merlata e dotata di orologio. All’interno uno scalone conduce al primo piano dove si trova la Sala del Consiglio, grande ambiente con volta a specchio, ove è conservata la bandiera italiana che venne issata sulla torre dell’acquedotto la mattina del 9 luglio 1944, giorno della Liberazione di Filottrano. Infatti gli esploratori della Nembo, dopo la ritirata dei Tedeschi, trovarono la città abbandonata. Liberano i civili dai rifugi e questi issano sulla Torre dell’Acquedotto una bandiera italiana.

Nel 1812 venne costruito all’interno del palazzo il Teatro condominiale, poi demolito nel 1935 per far spazio a nuovi uffici comunali

Fonte Wikipedia

 

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Immagine della destinazione
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Battaglia di Filottrano

Il 16 aprile 1944, prima domenica dopo Pasqua, un furgone tedesco era stato assaltato da un gruppo di partigiani in Via Cesare Battisti a Filottrano. Due dei quattro soldati erano morti, gli altri due feriti. Per vendicare l'attentato i tedeschi avevano circondato il paese e prelevato 16 uomini, poi condotti alla caserma dei carabinieri e rilasciati solo a mezzanotte. Il giorno dopo i tedeschi avevano effettuato un altro rastrellamento, graziando gli ostaggi solo grazie alla mediazione delle autorità locali. Ma la Felgendarmerie aveva emesso un manifesto col quale dichiarava Filottrano paese ribelle e ne sanciva di fatto l’occupazione militare. Il 30 giugno 1944 ha luogo un altro attacco a un autocarro tedesco. A questo punto vengono fucilati dieci cittadini. Intanto nei giorni dal 21 al 30 giugno gli alleati avevano combattuto lungo il fiume Chienti e avevano costretto i tedeschi sulla Linea Albert, che seguiva il corso del Fiumicello fino a giungere al Musone e poi al mare. A difendere questa linea si schieravano due divisioni di granatieri tedeschi: la 278ª, in montagna; e la 71ª, da Filottrano al mare. Di fronte a loro c’era il secondo corpo d’armata polacco, composto da due divisioni di fanteria, una brigata corazzata, forte di almeno duecento carri armati, due reggimenti di ulani corazzati e motorizzati, cinque reggimenti di artiglieria di ogni calibro e varie unità minori, in tutto più di 50.000 uomini. Al loro fianco era in campo anche il Cil del generale Utili: due divisioni incomplete di fanteria, due reggimenti di artiglieria, reparti minori di servizi e collegamenti; per un totale di circa 17.000 soldati. La mattina del 1º luglio i tedeschi occupano le posizioni che erano ritenute indispensabili per mantenere il caposaldo: Villa Centofinestre, le frazioni di Montoro, San Biagio ad est ed Imbrecciata a sud. Nel pomeriggio il 15º reggimento Ulani di Poznan, avanguardia della 5ª divisione polacca Kresowa, oltrepassa il fiume e attacca l'abitato di S. Biagio, costringendo alla reazione i tedeschi; ma il loro contrattacco del 2 luglio si arena di fronte alle truppe alleate. Il 3 i polacchi riescono a conquistare Centofinestre, il 4 Montoro. Intanto i paracadutisti italiani della Nembo, che si erano spinti oltre il fiume a sud, vengono ricacciati indietro dai tedeschi. Il 6 la battaglia si concentra in paese, vedendo protagonisti i granatieri tedeschi e i paracadutisti italiani. L’8questi ultimi, protetti dall’artiglieria, ingaggiano la battaglia decisiva. Nel pomeriggio vengono respinti, ma durante la notte i tedeschi , perse Castelfidardo e Osimo, si ritirano anche da Filottrano. La mattina gli esploratori della Nembo trovano la città abbandonata. Liberano i civili dai rifugi e questi issano sulla Torre dell'Acquedotto una bandiera italiana, oggi conservata nella sala consiliare del palazzo comunale. Nei dieci giorni di battaglia gli italiani patiscono 56 morti e 231 feriti, più 59 dispersi. I tedeschi una novantina di uomini. La battaglia di Filottrano è importante perché apre agli alleati la strada per Ancona, obiettivo strategico decisivo per il porto che consentiva un accorciamento delle linee di rifornimento per le unità alleate sull’Adriatico. Ma è ricordata anche come ultimo episodio che vede in combattimento il Corpo Italiano di Liberazione, comandato dal generale Umberto Utili, poi riorganizzato in estate sottoforma di Gruppi di Combattimento.